Threads vuole diventare il nuovo blog? La sfida a X è aperta Il mondo dei social media è in continuo fermento. L'ultima mossa arriva da Meta, che sta testando una funzione destinata a cambiare il volto di Threads: la possibilità di pubblicare testi lunghi. Non più solo pensieri fugaci, ma veri e propri articoli, approfondimenti o estratti di libri direttamente sulla piattaforma. Una novità che suona come una dichiarazione di guerra a X (ex Twitter) e alla sua funzione "Articles". L'indiscrezione, confermata da Meta a TechCrunch, mostra un'interfaccia semplice: un blocco di testo allegato a un post, con un'anteprima che invita al click per leggere il contenuto completo. L'obiettivo è chiaro: attrarre e trattenere creator, giornalisti e scrittori che altrimenti si rivolgerebbero a piattaforme come Substack o ai loro blog personali. Si tratta di una mossa strategica per trasformare un'app di microblogging in un ecosistema di contenuti più ricco. A differenza della controparte su X, disponibile solo per gli abbonati Premium, la funzione di Threads sembra essere accessibile a tutti, almeno in questa fase di test. Un vantaggio non da poco, che potrebbe accelerare l'adozione e spostare gli equilibri nella perenne battaglia per l'attenzione degli utenti. Non è solo testo: il ruolo nascosto dell'Intelligenza Artificiale Questa novità, però, non va letta come un evento isolato. È un tassello fondamentale di una strategia molto più ampia in cui l'Intelligenza Artificiale gioca il ruolo di protagonista. Threads, nell'ultimo anno, ha introdotto una raffica di aggiornamenti, tra cui i riassunti di tendenze generati dall'AI e feed personalizzati. L'introduzione di testi lunghi non è che il passo successivo. Perché? Più contenuto di qualità significa più dati. Più dati di valore permettono agli algoritmi di AI di lavorare meglio. L'intelligenza artificiale di Meta potrà analizzare questi articoli per capire con precisione chirurgica gli interessi degli utenti, proponendo loro contenuti sempre più pertinenti e personalizzati. In pratica, stiamo fornendo agli algoritmi la materia prima per costruire un'esperienza social su misura per ciascuno di noi. Immagina un feed che non ti mostra solo cosa scrivono i tuoi amici, ma anche l'articolo di approfondimento perfetto sull'argomento che ti appassiona, scritto da un creator che non conoscevi. Questo è il futuro che Meta sta costruendo: un ambiente dove la scoperta non è casuale, ma guidata da un'AI che agisce come un redattore personale instancabile. Il futuro dei social: meno "social", più "media"? L'evoluzione di Threads è emblematica di un trend che sta rimodellando l'intero settore. Le piattaforme social stanno diventando sempre meno luoghi di connessione interpersonale e sempre più canali di distribuzione di contenuti, orchestrati da sofisticate intelligenze artificiali. L'algoritmo di TikTok ha fatto scuola: il suo successo non si basa su chi segui, ma sulla sua incredibile capacità di capire cosa vuoi vedere prima ancora che tu lo sappia. Meta sta applicando la stessa filosofia. Con oltre 400 milioni di utenti attivi mensili, Threads ha la massa critica per diventare un attore dominante in questo nuovo paradigma. L'integrazione di testi lunghi serve a catturare quella fetta di "contenuto premium" che finora viveva altrove, per poi darla in pasto ai suoi algoritmi di raccomandazione. Cosa significa per noi utenti e creator? Per i creator, si aprono nuove opportunità. Poter pubblicare contenuti approfonditi su una piattaforma con una distribuzione potenziale così vasta è allettante. Significa poter raggiungere un nuovo pubblico senza costringerlo a lasciare l'app che sta già usando. Una vittoria per chi produce, una potenziale minaccia per le piattaforme di blogging più piccole. Per gli utenti, il quadro è più ambiguo. Da un lato, avremo accesso a feed sempre più ricchi e interessanti, con l'AI che ci fa da Cicerone digitale. Dall'altro, il rischio è quello di chiuderci in bolle informative ancora più perfette e impenetrabili, dove l'algoritmo decide cosa è importante per noi. La sfida di Threads non è solo tecnologica, ma anche culturale. Stiamo assistendo in tempo reale alla trasformazione dei social network in media personali, con l'AI nel ruolo di direttore editoriale. Resta da vedere se questo ci renderà più informati o solo più intrattenuti.