Threads sfida X con le 'Communities': ma la strategia di Meta è diversa Meta scende in campo con una nuova arma per la sua piattaforma Threads. Si chiamano 'Communities' e sono la risposta diretta alla funzione omonima di X, l'ex Twitter. Ma non è una semplice copia. L'approccio di Mark Zuckerberg è radicalmente diverso e potrebbe rappresentare un punto di svolta nella battaglia per il dominio dei social basati sul testo. L'annuncio è arrivato direttamente da Meta: la società sta introducendo oltre 100 community iniziali su Threads. L'obiettivo? Dare agli utenti, che hanno superato i 400 milioni attivi mensili, degli spazi dedicati per approfondire conversazioni su argomenti specifici. Dal basket alla musica K-pop, passando per i libri e le serie TV, l'idea è quella di creare salotti virtuali più intimi e focalizzati. Un approccio 'dall'alto' che si scontra con il modello X A prima vista, l'idea sembra identica a quella di X. Ma è proprio qui che le strade si dividono. Mentre su X le community sono create e moderate direttamente dagli utenti, in un modello che ricorda molto da vicino Reddit, su Threads il controllo rimane saldamente nelle mani di Meta. È l'azienda a decidere quali community creare, almeno per ora. Questa non è l'unica differenza sostanziale. Secondo quanto riportato da TechCrunch, un'altra distinzione chiave riguarda la partecipazione. Su X, solo i membri di una community possono intervenire nelle discussioni. Su Threads, invece, chiunque può partecipare, anche se non si è iscritti al gruppo. I vantaggi per i membri, per ora, si limitano a chicche come emoji personalizzate per i 'Like' (un pallone da basket per la community NBA, una pila di libri per quella letteraria) e, in futuro, badge speciali sul profilo. Il profilo pubblico come dichiarazione di intenti La scelta più audace di Meta riguarda forse la visibilità. Quando un utente si unisce a una community su Threads, il tag dell'argomento correlato viene aggiunto automaticamente al suo profilo pubblico. E non c'è modo di nasconderlo. Una mossa che trasforma il profilo in una vera e propria dichiarazione di interessi, permettendo agli altri di capire subito 'di cosa parli'. Questo approccio, più curato e controllato, potrebbe rivelarsi vincente. Invece di inventare qualcosa da zero, Meta sta osservando e formalizzando comportamenti che gli utenti avevano già adottato spontaneamente. Molti si erano già auto-organizzati usando i 'Topic Tags' (un'evoluzione dell'hashtag), creando di fatto delle community informali. Ora, Threads sta semplicemente dando loro una casa ufficiale. Imparare dal passato per costruire il futuro Questa strategia non è nuova. Ricorda molto da vicino i primi giorni di Twitter, quando funzionalità iconiche come l'hashtag, il retweet e le menzioni sono nate dall'osservazione dei comportamenti degli utenti per poi essere integrate ufficialmente nella piattaforma. Threads sta seguendo lo stesso copione, sperando di ottenere lo stesso successo virale. La mossa arriva in un momento cruciale. Dati recenti indicano che Threads sta recuperando terreno su X in termini di utenti attivi giornalieri su dispositivi mobili. Le 'Communities' potrebbero essere la spinta necessaria per il sorpasso definitivo. Meta ha già annunciato che sta testando sistemi di ranking migliorati per far emergere i post migliori sia all'interno delle community che nel feed principale 'Per Te'. Resta da vedere se questo modello 'top-down', dove l'azienda guida la creazione delle conversazioni, avrà più successo del modello 'bottom-up' e più caotico di X. È uno scontro di filosofie: la community curata contro la piazza aperta. Solo il tempo ci dirà quale approccio conquisterà davvero gli utenti nel lungo periodo.