Tesla Dojo: Il Supercomputer AI di Elon Musk al Capolinea?

Il progetto Dojo di Tesla, il supercomputer studiato per addestrare i modelli AI delle sue auto a guida autonoma, è stato dismesso. Una mossa inaspettata che solleva non poche domande sul futuro dell'AI in casa Musk e sulla sua capacità di trattenere i talenti chiave.

Tesla Dojo: Fine di un Sogno o Svolta Strategica?

Il mondo dell'intelligenza artificiale è in costante ebollizione, con annunci che si susseguono a ritmi vertiginosi. Ma non tutte le notizie sono di trionfo. L'ultima a far rumore arriva da Tesla, l'azienda di Elon Musk, che ha deciso di smantellare il suo ambizioso progetto Dojo, il supercomputer studiato per addestrare i modelli AI delle sue auto a guida autonoma. Una mossa inaspettata che solleva non poche domande sul futuro dell'AI in casa Musk e sulla sua capacità di trattenere i talenti chiave.

La notizia, riportata da The Verge AI, cita un report di Bloomberg secondo cui il progetto Dojo sarebbe stato accantonato dopo che il suo leader e gran parte del team hanno lasciato l'azienda per unirsi a un altro progetto AI. Un duro colpo per Tesla, che per anni ha puntato su Dojo come elemento distintivo nella corsa ai veicoli autonomi. L'idea era chiara: sviluppare internamente l'hardware e il software per l'addestramento AI avrebbe garantito a Tesla un vantaggio competitivo inestimabile.

Il Mito di Dojo e la Fuga di Cervelli

Dojo non era un semplice supercomputer; era, nelle visioni di Musk, la “salsa segreta” di Tesla per auto a guida autonoma e robot umanoidi. Doveva elaborare enormi quantità di dati dalla flotta di veicoli Tesla, rendendo gli algoritmi sempre più intelligenti. Morgan Stanley, nel 2023, aveva addirittura attribuito a Tesla una valutazione di 500 miliardi di dollari basandosi sul potenziale di Dojo. Eppure, nonostante le premesse roboanti, il progetto ha incontrato ostacoli significativi.

Ritardi tecnici e, soprattutto, una vera e propria emorragia di talenti hanno minato le fondamenta di Dojo. Già nel 2018, Jim Keller, celebre sviluppatore di chip AI, aveva lasciato Tesla. Il suo successore, Ganesh Venkataramanan, è partito nel 2023 per fondare Density AI. L'ultimo in ordine di tempo è Peter Bannon, che guidava Dojo dopo Venkataramanan e che ora si unisce a Density AI, portando con sé altri 20 ingegneri ex-Tesla. Non solo, figure di spicco come Milan Kovac (responsabile ingegneria per Optimus), David Lau (VP ingegneria software) e Omead Afshar, uno dei più stretti collaboratori di Musk, hanno lasciato l'azienda negli ultimi mesi. Una situazione che solleva seri interrogativi sulla gestione del personale ad alto livello in Tesla.

Il Silenzio di Musk e le Nuove Strategie

Dopo le indiscrezioni di Bloomberg, Elon Musk ha confermato il cambio di rotta su X, dichiarando che i chip AI di prossima generazione destinati ai veicoli dell'azienda saranno “eccellenti per l'inferenza e almeno abbastanza buoni per l'addestramento. Ogni sforzo è concentrato su questo”. Un cambio di paradigma significativo, che sposta l'attenzione dalla creazione di un supercomputer proprietario all'ottimizzazione dell'hardware per le auto stesse.

Questa mossa può essere interpretata in due modi: o è un segnale evidente che gli sforzi AI di Tesla erano sovrastimati e deludenti, oppure è una mossa astuta per risparmiare risorse in una corsa estremamente costosa per costruire robotaxi e robot umanoidi. Indipendentemente dall'interpretazione, è innegabile che la decisione rappresenti un'inversione di marcia rispetto alla formula vincente che Musk ha promosso per anni. Tesla, ora, dovrà affidarsi maggiormente a fornitori esterni come Nvidia, AMD e Samsung. Già il mese scorso, l'azienda ha siglato un accordo da 16,5 miliardi di dollari con Samsung per i chip dei suoi futuri veicoli elettrici e robotaxi, mentre TSMC dovrebbe fornire i chip AI5.

Prospettive Future: Tra Mercato e Talenti

Paradossalmente, gli investitori sembrano aver accolto positivamente la notizia dello smantellamento di Dojo, con il titolo Tesla in crescita di oltre il 2,5% dopo l'annuncio. Questo suggerisce che il mercato potrebbe premiare la conservazione delle risorse, specialmente in un contesto di crescente concorrenza nel settore dei veicoli elettrici e la perdita di agevolazioni fiscali. Ma la questione della fuga di talenti rimane una preoccupazione maggiore per Tesla. Con Musk che sembra persino competere con se stesso attraverso xAI, il rischio è che l'azienda si trovi a corto di esperti in un settore cruciale come l'intelligenza artificiale.

Le recenti difficoltà di Tesla sembrano toccare ogni aspetto dell'azienda. Le posizioni politiche di Musk hanno creato una crisi d'immagine che ha allontanato molti sostenitori. Se i top executive continueranno a lasciare l'azienda, Musk potrebbe ritrovarsi a combattere da solo la corsa per il dominio dell'AI, un'impresa ardua anche per un visionario come lui. Il futuro dirà se questa ritirata strategica da Dojo si rivelerà una mossa geniale o un passo falso che segnerà il destino dell'AI in casa Tesla.