La smart home: un sogno di comodità o un incubo per la privacy?La casa intelligente, con i suoi dispositivi connessi, promette una vita più semplice e confortevole. Accendere le luci con un comando vocale, controllare la serratura da remoto, monitorare i bambini con una videocamera: la domotica è ormai una realtà diffusa, anche in Italia. Il mercato nazionale ha raggiunto gli 810 milioni di euro nel 2023, segno di una crescita inarrestabile. Ma dietro questa facciata di efficienza, si nasconde un lato oscuro: una vulnerabilità crescente che espone milioni di utenti a rischi per la propria privacy, spesso senza che ne siano consapevoli. La domanda sorge spontanea: la nostra casa sta diventando un Grande Fratello?Il recente caso che ha coinvolto il conduttore televisivo Stefano De Martino, con la divulgazione illecita di video intimi ripresi nella sua abitazione, è un campanello d'allarme che risuona forte. Il Garante privacy italiano ha aperto un'istruttoria, ma il danno, come sottolineato dall'autorità, è spesso irreparabile quando si tratta di contenuti così personali. Questo episodio, purtroppo, non è isolato e ci ricorda quanto sia urgente affrontare la questione della sicurezza dei nostri dispositivi smart.Dai videocitofoni agli aspirapolvere: nessun dispositivo è immunePensiamo alle videocamere IP, come quelle del produttore cinese Ezviz. Una vulnerabilità critica (CVE-2023-48121) ha permesso a malintenzionati di accedere da remoto a migliaia di dispositivi, spesso con le impostazioni di fabbrica. Un hacker avrebbe potuto non solo spiare le nostre case, ma anche studiare le nostre abitudini per commettere reati più gravi. Non è fantascienza, ma la dura realtà di un mondo sempre più connesso. Un altro esempio? La famosa botnet Mirai, che ha trasformato centinaia di migliaia di dispositivi domestici in armi per attacchi DDoS su larga scala, capaci di mandare in tilt servizi come Twitter e Netflix.Anche i videocitofoni smart, come quelli di Ring, sono stati bersaglio di attacchi. Hacker sono riusciti ad accedere agli account e, in alcuni casi, hanno persino parlato attraverso gli altoparlanti, terrorizzando gli abitanti. Le aziende stanno correndo ai ripari, introducendo la verifica in due passaggi, ma la minaccia resta. E non finisce qui: le luci smart, apparentemente innocue, possono diventare un vettore di attacco. Nel 2020, i ricercatori di Check Point Research hanno dimostrato che un attacco alle lampadine Philips Hue poteva compromettere l'intera rete domestica, inclusi computer e NAS.Ma i casi più eclatanti forse riguardano dispositivi insospettabili. Gli aspirapolvere robot, come alcuni modelli di Roomba, sono stati scoperti a scattare immagini degli ambienti domestici, comprese situazioni intime, e a inviarle a società esterne per l'addestramento di intelligenze artificiali. Queste immagini sono poi finite sui social network. Già nel 2019, vulnerabilità nei robot Ecovacs Deebot avrebbero permesso agli attaccanti di accedere a microfono e videocamera, trasformando il dispositivo in un vero e proprio strumento di spionaggio. E che dire dei giocattoli smart? La bambola "My Friend Cayla" è stata vietata in Germania perché considerata un microfono occulto, mentre i peluche CloudPets hanno esposto online milioni di messaggi vocali e dati personali. Persino la celebre Hello Barbie, con la sua connessione Wi-Fi e riconoscimento vocale, inviava le conversazioni ai server di Mattel, sollevando seri dubbi sulla profilazione dei minori.Come difendersi in un mondo sempre più connessoDi fronte a questi rischi, l'Europa sta agendo. Da agosto 2025, nuove norme derivanti dalla Direttiva RED imporranno requisiti di cybersicurezza specifici per tutti i dispositivi radio connessi a Internet. I produttori dovranno garantire protezioni minime contro accessi non autorizzati e l'aggiornabilità del firmware. Regolamenti come il Cyber Resilience Act mirano a rafforzare l'intero ecosistema IoT, promuovendo un approccio "security by design", dove la sicurezza è pensata fin dalla progettazione. Per approfondire l'argomento della sicurezza nella smart home, potete consultare l'articolo completo su Agenda Digitale AI.Ma la responsabilità non ricade solo sui produttori e sui legislatori. Anche noi consumatori dobbiamo fare la nostra parte e diventare più consapevoli e attenti. La facilità e la comodità della smart home non devono farci dimenticare i rischi intrinseci. Ecco alcuni consigli pratici per rendere la vostra casa intelligente più sicura:Segmentazione della rete: La maggior parte dei router moderni offre la possibilità di creare una rete ospite separata. Usatela per i vostri dispositivi IoT. Questo isola eventuali infezioni o accessi indesiderati dal resto della rete, dove conservate dati sensibili come quelli del vostro computer o smartphone.Aggiornamenti costanti: Assicuratevi che tutti i vostri dispositivi siano aggiornati. Non tutti i firmware si aggiornano automaticamente; controllate periodicamente le app dei produttori per nuove versioni. La vulnerabilità di ThroughTek Kalay, che ha colpito milioni di dispositivi IoT, è un chiaro esempio di quanto sia vitale mantenere tutto aggiornato. Nonostante la patch, molti dispositivi non l'hanno ricevuta, rendendo l'obsolescenza un rischio attivo.Password robuste: Non usate mai le credenziali predefinite! Cambiate subito le password e sceglietene di complesse, uniche per ogni dispositivo. I dispositivi smart con credenziali deboli sono un bersaglio facile per attacchi di "password spray".Disattivare servizi non necessari: Funzionalità come UPnP o WPS, pensate per semplificare la configurazione, possono esporre la rete a rischi gravi se lasciate attive. Allo stesso modo, chiudete le porte TCP o UDP aperte nel firewall del router se non strettamente necessarie.VPN e hub domotici avanzati: Se possedete molti dispositivi smart, considerate l'utilizzo di un servizio VPN domestico o di hub domotici avanzati che integrano strumenti di monitoraggio e blocco automatico del traffico sospetto.In sintesi, la smart home è una grande opportunità, ma richiede consapevolezza e proattività. Non possiamo permetterci di ignorare le minacce alla nostra privacy e sicurezza. Abitare in una casa smart e sicura è possibile, ma solo se scegliamo con attenzione i prodotti e adottiamo buone pratiche. La comodità non dovrebbe mai compromettere la nostra tranquillità.