Da quasi-fallimento a gigante da 3 miliardi: la scommessa vinta di Replit Immagina un'intelligenza artificiale che non si limita a scrivere codice per te, ma agisce come un vero e proprio partner di sviluppo software. Un collega digitale che progetta, corregge gli errori e mette online le tue idee. Sembra fantascienza, ma è la realtà di Replit, una piattaforma che dopo quasi un decennio di difficoltà ha trovato la sua strada, puntando a un obiettivo audace: trasformare chiunque in un programmatore. La storia di Replit non è quella della classica startup nata e cresciuta in un lampo. Per anni, l'azienda fondata da Amjad Masad ha navigato in acque agitate. Il fatturato era bloccato intorno ai 2.8 milioni di dollari, una cifra che, come ha ammesso lo stesso Masad, è rimasta stagnante per quasi cinque anni. Un'eternità nella Silicon Valley. La situazione era diventata così critica da costringere l'azienda a una decisione dolorosa: tagliare metà del personale. Sembrava l'inizio della fine. E invece, è stato l'inizio di tutto. La svolta: un agente AI che pensa come uno sviluppatore Il punto di svolta è arrivato con il lancio di Replit Agent. Non un semplice assistente di scrittura codice come tanti altri, ma un vero e proprio agente autonomo. Masad lo descrive come "la prima esperienza di codifica basata su agenti al mondo" in grado di eseguire l'intero ciclo di vita dello sviluppo: non solo scrive il codice, ma lo testa, esegue il debug, gestisce il database e lo pubblica. Un vero e proprio ingegnere software in una scatola. Questa innovazione ha permesso a Replit di fare una mossa tanto coraggiosa quanto controversa: abbandonare il suo mercato originale. In un post che ha fatto discutere, Masad ha annunciato che l'azienda non avrebbe più cercato di competere nel affollatissimo campo degli strumenti per sviluppatori professionisti, un'arena dominata da colossi come GitHub Copilot. La nuova missione? Creare "un miliardo di programmatori" partendo dai colletti bianchi, dai professionisti del marketing, dai manager e da chiunque abbia un'idea ma non le competenze tecniche per realizzarla. Un nuovo mercato: addio sviluppatori, benvenuti tutti gli altri "L'idea di rendere la programmazione più accessibile all'individuo medio, al lavoratore della conoscenza, è dove pensiamo si trovi il nostro mercato", ha spiegato Masad in una recente intervista a TechCrunch. "È un mercato fondamentalmente nuovo". Una scommessa che, a giudicare dai numeri, sta pagando dividendi enormi. In meno di un anno, i ricavi annualizzati di Replit sono schizzati da quei sofferti 2.8 milioni a oltre 150 milioni di dollari. Una crescita esplosiva che ha portato a un nuovo round di finanziamento da 250 milioni di dollari e a una valutazione stratosferica di 3 miliardi. A conferma di questo successo, un report di Andreessen Horowitz ha posizionato Replit al terzo posto tra le applicazioni AI su cui le startup spendono di più, subito dopo i giganti OpenAI e Anthropic. Non è tutto oro: i rischi dietro l'angolo Naturalmente, un percorso così rapido non è esente da incidenti. La scorsa estate, un noto venture capitalist ha raccontato sui social come l'agente AI di Replit avesse cancellato per errore il suo database di produzione, per poi "andare nel panico" e creare migliaia di record falsi. Un disastro potenziale, che però l'azienda ha gestito con trasparenza e rapidità, rilasciando in due giorni un sistema di sicurezza per separare gli ambienti di sviluppo da quelli reali. Questo episodio, secondo Masad, ha rafforzato l'azienda, costringendola a risolvere problemi di sicurezza complessi. Ma la sfida più grande resta all'orizzonte. Il paradosso di Replit è che la sua esistenza dipende dai modelli linguistici di aziende come OpenAI e Anthropic, le quali stanno a loro volta sviluppando strumenti di programmazione sempre più potenti e potrebbero, un giorno, decidere di integrare le funzionalità di Replit direttamente nei loro prodotti. Per ora, Replit si difende con una strategia chiara: concentrarsi su utenti non tecnici, un segmento che i grandi laboratori AI per ora trascurano, e continuare a costruire un'infrastruttura solida e difficile da replicare. Con 350 milioni di dollari in cassa, l'azienda ha le risorse per correre veloce. La storia di Replit dimostra che nell'era dell'AI, anche le idee che sembrano fallire possono trovare una seconda, spettacolare, vita.