OpenMind: il 'cervello' che rivoluziona i robot umanoidi
Mentre i riflettori della robotica umanoide sono puntati sui prototipi hardware di giganti come Tesla e sulle rapide iterazioni cinesi, una rivoluzione più silenziosa ma potenzialmente più determinante si sta preparando in background: la battaglia per il 'cervello' dei robot.
Mentre i riflettori della robotica umanoide sono puntati sui prototipi hardware di giganti come Tesla e sulle rapide iterazioni cinesi, una rivoluzione più silenziosa ma potenzialmente più determinante si sta preparando in background: la battaglia per il 'cervello' dei robot. Al centro di questa sfida si posiziona la startup OpenMind, con l'ambiziosa missione di creare quello che potrebbe diventare l'Android per i robot umanoidi.
Il Software che Unisce il Mondo dei Robot
L'idea di OpenMind è tanto semplice quanto potente: sviluppare un sistema operativo software universale progettato specificamente per robot che devono interagire con persone e altri robot. In un settore che rischia la frammentazione, con ogni produttore che sviluppa il proprio software proprietario e chiuso, OpenMind propone una piattaforma comune. Questo approccio mira a prevenire la 'balcanizzazione' tecnologica, accelerando l'innovazione e creando un ecosistema di sviluppatori e applicazioni, proprio come Android ha fatto per il mercato degli smartphone.
Il professor Jan Liphardt, fondatore di OpenMind, ha spiegato a TechCrunch AI che, sebbene i robot siano in grado di eseguire compiti ripetitivi da decenni, l'emergere dei robot umanoidi per usi che richiedono una maggiore interazione uomo-macchina necessita di un nuovo tipo di sistema operativo. Un sistema che 'pensi' più come un essere umano. «All'improvviso, si sta aprendo questo mondo in cui le macchine sono in grado di interagire con gli umani in modi che non ho mai visto prima», ha dichiarato Liphardt, sottolineando come OpenMind veda sé stessa come una collaborazione tra macchine e umani.
FABRIC: Il Linguaggio Universale per le Macchine
OpenMind ha recentemente presentato un nuovo protocollo chiamato FABRIC, che permette ai robot di verificare l'identità e condividere contesto e informazioni con altri robot. A differenza degli umani, le macchine possono imparare quasi istantaneamente. Dare loro un modo migliore per connettersi tra loro consentirà di addestrarsi più facilmente e assorbire nuove informazioni.
Liphardt ha usato l'esempio delle lingue: i robot potrebbero connettersi e condividere dati su come parlare diverse lingue, aiutandoli a interagire meglio con più persone senza dover essere insegnate direttamente da un umano. «Gli umani danno per scontato di poter interagire con qualsiasi altro essere umano sulla Terra», ha detto Liphardt. «Gli umani hanno costruito molte infrastrutture intorno a noi che ci permettono di fidarci di altre persone, chiamarle, mandare loro messaggi e interagire e coordinarsi e fare cose insieme. Le macchine, ovviamente, non saranno diverse.»
La Strategia Europea e il Futuro della Robotica
Questa strategia si sposa perfettamente con l'approccio europeo alla robotica, come evidenziato da TheNextWeb AI. Mentre USA e Asia si concentrano su prototipi appariscenti e budget miliardari, l'Europa potrebbe vincere la gara puntando su un approccio più disciplinato e focalizzato sul software e sulla standardizzazione. Il prossimo capitolo della robotica umanoide potrebbe non essere definito da chi costruisce il robot più veloce, ma da chi crea la piattaforma software più intelligente, aperta e adattabile.
OpenMind si candida a essere il protagonista di questa nuova fase, trasformando i robot da macchine isolate a dispositivi interconnessi e intelligenti, pronti per un'adozione di massa. Fondata nel 2024, la startup si prepara a spedire la sua prima flotta di 10 cani robotici alimentati da OM1 entro settembre. Liphardt crede fermamente nell'importanza di far uscire la tecnologia e iterare rapidamente dopo aver ottenuto feedback. «Ci aspettiamo pienamente che tutti gli umani che ospiteranno questi quadrupedi torneranno con una lunga lista di cose che non gli sono piaciute o che desiderano, e poi spetterà a noi iterare e migliorare le macchine molto, molto rapidamente», ha affermato.
Finanziamenti e Prospettive Future
L'azienda ha recentemente raccolto un round di finanziamento da 20 milioni di dollari guidato da Pantera Capital, con la partecipazione di Ribbit, Coinbase Ventures e Pebblebed, tra altri investitori strategici e angel investor. Ora, l'obiettivo principale è portare la tecnologia nelle case delle persone e iniziare a migliorare il prodotto basandosi sul feedback degli utenti. «La cosa più importante per noi è mettere i robot là fuori e ottenere feedback», ha concluso Liphardt. «Il nostro obiettivo come azienda è fare il maggior numero possibile di questi test, in modo da poter identificare molto rapidamente le opportunità più interessanti in cui le capacità attuali dei robot si abbinano in modo ottimale a ciò che gli umani cercano.»
In un mondo dove la robotica umanoide sta per esplodere, la vera battaglia non sarà solo chi costruisce il robot migliore, ma chi fornirà il sistema nervoso centrale, il linguaggio comune che permetterà a queste macchine di coesistere e collaborare. OpenMind sembra avere la visione giusta per conquistare questo cruciale spazio, trasformando un insieme di macchine isolate in un vero e proprio ecosistema intelligente e interconnesso. Questo potrebbe davvero essere il punto di svolta per l'integrazione dei robot nella nostra vita quotidiana.