Un successo da record con un segreto Nvidia continua a macinare record su record, cavalcando l'onda inarrestabile dell'intelligenza artificiale. L'ultimo trimestre ha visto l'azienda raggiungere un fatturato stratosferico di 46,7 miliardi di dollari, un balzo del 56% rispetto all'anno precedente. Numeri che fanno girare la testa. Ma a guardarli da vicino, emerge un dettaglio tanto affascinante quanto cruciale: una fetta enorme di questa torta è stata mangiata da pochissimi invitati. In un documento ufficiale depositato presso la SEC, l'autorità di borsa americana, Nvidia ha svelato che quasi il 40% delle sue entrate del secondo trimestre proviene da soli due clienti. Un misterioso "Cliente A" ha rappresentato da solo il 23% del fatturato, mentre un "Cliente B" ha contribuito per un altro 16%. Insieme, fanno il 39%. Una concentrazione enorme che solleva immediatamente una domanda: chi sono questi giganti nascosti? L'identikit dei clienti misteriosi La prima reazione è pensare ai soliti noti: Microsoft, Google, Amazon, Oracle. I colossi del cloud che stanno investendo miliardi per costruire le infrastrutture del futuro. Eppure, la risposta non è così scontata. Nvidia ha chiarito che si tratta di clienti "diretti", una categoria che include produttori di hardware (OEM), integratori di sistemi e distributori. In parole semplici, sono aziende che acquistano i chip per poi assemblarli in server e sistemi più complessi da vendere a terzi. Questo significa che i veri acquirenti finali potrebbero essere proprio i giganti del tech, ma il loro nome non compare direttamente nei libri contabili di Nvidia. È un gioco di scatole cinesi. Il cliente diretto potrebbe essere un grande assemblatore come Supermicro o Dell, che a sua volta ha come cliente principale Microsoft o Meta. La pista che porta al cloud A confermare questa tesi sono le stesse dichiarazioni del management di Nvidia. La direttrice finanziaria, Nicole Kress, ha infatti ammesso che i "grandi fornitori di servizi cloud" sono responsabili di circa il 50% dei ricavi della divisione Data Center. E questa divisione, da sola, costituisce l'88% del fatturato totale dell'azienda. I conti tornano quasi alla perfezione. I due clienti misteriosi sono, con ogni probabilità, i principali canali di fornitura per le aziende che stanno costruendo le fondamenta dell'economia AI. Non sono direttamente Amazon o Google, ma sono le entità che permettono a questi colossi di ricevere le preziose GPU H100 e Blackwell. Una dinamica che, secondo un'analisi di TechCrunch, evidenzia quanto la domanda sia concentrata in poche, potentissime mani. Una dipendenza pericolosa o un rischio calcolato? Avere quasi metà del proprio business legato a due soli partner commerciali è una situazione che, in qualsiasi altro contesto, farebbe suonare più di un campanello d'allarme. Cosa succederebbe se uno di questi clienti decidesse di rallentare gli acquisti, magari per sviluppare chip in casa o per diversificare i fornitori? L'impatto sulle azioni e sul fatturato di Nvidia sarebbe immediato e potenzialmente devastante. Tuttavia, gli analisti sembrano relativamente tranquilli. Dave Novosel di Gimme Credit, intervistato da Fortune, ha definito la situazione un "rischio significativo", ma ha subito aggiunto un elemento chiave. I clienti finali, ovvero i big del cloud, "dispongono di liquidità abbondante, generano enormi flussi di cassa e si prevede che spenderanno generosamente nei data center per i prossimi due anni". In sostanza, il rischio c'è, ma è mitigato dalla solidità finanziaria e dalla fame apparentemente insaziabile di potenza di calcolo dei veri motori di questo boom. La corsa all'intelligenza artificiale è appena iniziata e nessuno dei protagonisti vuole rimanere indietro. Per ora, questo significa solo una cosa: continuare a comprare tutto ciò che Nvidia riesce a produrre. La vera domanda non è tanto chi siano Cliente A e B, ma per quanto tempo questo duopolio della domanda potrà sostenere la crescita esponenziale del re dei chip.