Elon Musk dichiara guerra ad Apple: la battaglia per l'App Store AIIl mondo dell'intelligenza artificiale è in fermento, e le ultime scintille arrivano direttamente da Elon Musk. Il visionario imprenditore, noto per le sue dichiarazioni spesso incendiarie, ha annunciato che la sua azienda xAI intraprenderà azioni legali immediate contro Apple. L'accusa? Manipolazione dei ranking dell'App Store a vantaggio delle app AI rivali, in particolare OpenAI.Musk, attraverso una serie di post su X (ex Twitter), ha suggerito che Apple stia "giocando sporco" non inserendo né X né il chatbot Grok di xAI tra le app iOS raccomandate. "Apple si sta comportando in un modo che rende impossibile per qualsiasi azienda AI, oltre a OpenAI, raggiungere la posizione numero 1 nell'App Store, il che è una palese violazione antitrust", ha dichiarato Musk. Una mossa che, se confermata in tribunale, potrebbe scuotere le fondamenta del mercato delle app e dell'AI.Accuse infondate o legittime preoccupazioni?La questione è complessa. Musk ha chiesto apertamente ad Apple: "Perché vi rifiutate di inserire X o Grok nella vostra sezione 'Must Have' quando X è l'app di notizie numero 1 al mondo e Grok è la quinta tra tutte le app?". Al momento, non sono state fornite prove concrete a supporto di queste affermazioni, e resta da vedere se la causa legale sia stata effettivamente depositata. The Verge ha tentato di contattare xAI, Apple e OpenAI per avere un commento.Curiosamente, al momento della stesura di questo articolo, ChatGPT è classificata come la prima app gratuita per iPhone negli Stati Uniti, mentre Grok si trova al sesto posto. Un fatto che mina parzialmente la tesi di Musk, considerando che in passato anche DeepSeek AI, un'azienda cinese, è riuscita a superare ChatGPT nell'App Store, smentendo l'idea di un blocco insormontabile per le app AI non-OpenAI. Questo episodio solleva interrogativi sulla reale portata delle accuse di Musk e sulla sua effettiva conoscenza delle dinamiche dell'App Store.Le ironie del caso e i precedenti di MuskLe accuse di Musk su presunte manipolazioni suonano ironiche, dato il suo stesso passato. Dopo l'acquisizione di X (allora Twitter) nel 2022, sono emerse accuse di alterazioni all'algoritmo. Uno studio del 2024 ha suggerito che l'algoritmo di X fosse stato manipolato per dare maggiore visibilità ai post di Musk. Anche Sam Altman, CEO di OpenAI, ha rincarato la dose condividendo un report di Platformer del 2023 che evidenziava come Musk avesse implementato un sistema per promuovere i propri post a tutti gli utenti della piattaforma. Inoltre, il chatbot Grok, presentato come "massimamente orientato alla verità", è stato scoperto consultare le opinioni di Musk su questioni controverse come Israele e Palestina, immigrazione negli Stati Uniti e aborto, prima di fornire risposte.Non è la prima volta che Musk si scontra con Apple e OpenAI. L'imprenditore è stato tra i primi fondatori di OpenAI, per poi distaccarsi e tentare di acquisirla con un'offerta di 97,4 miliardi di dollari, unanimemente rifiutata. Le sue critiche si sono intensificate quando OpenAI ha virato verso un modello di business a scopo di lucro. Più di recente, in seguito alla partnership tra OpenAI e Apple per integrare ChatGPT negli iPhone, iPad e Mac, Musk ha persino minacciato di vietare i dispositivi Apple nelle sue aziende se la tecnologia di OpenAI fosse stata fusa con il sistema operativo di Apple. Questa battaglia legale, dunque, non è un episodio isolato, ma l'ennesimo capitolo di una rivalità che si preannuncia lunga e ricca di colpi di scena.Cosa aspettarsi dal futuro dell'AI e delle piattaforme?La disputa tra Musk e Apple getta luce sulle crescenti tensioni nel settore dell'intelligenza artificiale e sulle dinamiche di potere tra i giganti tecnologici. Da un lato, abbiamo un ecosistema, quello di Apple, che detiene un controllo significativo sulla distribuzione delle app. Dall'altro, un attore come Elon Musk che, con le sue ambizioni e le sue aziende AI, cerca di ritagliarsi uno spazio preminente, sfidando lo status quo.Questa vicenda ci ricorda l'importanza della trasparenza negli algoritmi e nelle politiche di ranking delle piattaforme. Se le accuse di Musk si rivelassero fondate, ci troveremmo di fronte a questioni antitrust significative che potrebbero ridefinire il panorama competitivo. Indipendentemente dall'esito legale, questa controversia evidenzia come l'AI non sia solo una questione tecnologica, ma anche un campo di battaglia economico e politico, dove l'accesso e la visibilità sono armi potenti. Restiamo in attesa degli sviluppi, che promettono di essere tutt'altro che noiosi.