Un motore di ricerca per chi ama perdersi online C'è stato un tempo in cui perdersi su internet era una forma di magia. Ore passate a navigare tra forum, blog e wiki per sviscerare ogni dettaglio del nostro film o della nostra band preferita. Oggi, quell'esperienza è diventata frammentata, quasi un lavoro. Una nuova startup, Lore, vuole riportare quella magia al centro della scena, e ha appena raccolto 1,1 milioni di dollari per farlo. Fondata da Zehra Naqvi, una ex-investitrice che si definisce una "fan girl ossessiva", Lore nasce da una frustrazione molto personale. "Come è possibile che io abbia speso probabilmente più di 500 ore a leggere dei film Marvel in 17 anni e nessuna singola piattaforma tenga traccia del mio consumo?" si è chiesta Naqvi in un'intervista a TechCrunch. Una domanda che risuona in chiunque abbia dedicato notti insonni a teorie e analisi. L'idea di Lore è semplice ma ambiziosa: creare una piattaforma di ricerca pensata specificamente per i fan. Un luogo dove le "tane del coniglio" digitali non sono vicoli ciechi, ma percorsi interconnessi che costruiscono una mappa personale delle nostre passioni. Immaginate di poter visualizzare come le vostre ossessioni si collegano tra loro, di ricevere aggiornamenti mirati e report mensili su ciò che cattura la vostra attenzione. Giocare con la conoscenza, non solo consumarla Mentre i dettagli tecnici del funzionamento di Lore sono ancora avvolti nel mistero – Naqvi li definisce la "salsa speciale" dell'azienda – la visione è chiarissima. L'obiettivo non è creare l'ennesimo social network. "Ci sono già un sacco di posti dove chiacchierare", afferma la fondatrice, criticando la logica del "dopamine hit" e del doomscrolling che domina le piattaforme attuali. Lore vuole essere l'opposto: uno spazio "lurker-first", pensato prima per chi osserva e approfondisce che per chi crea contenuti. Un ambiente interattivo e colorato, progettato per il gioco. "È come giocare con la conoscenza invece di consumarla soltanto", spiega Naqvi. La promessa è quella di un internet più tranquillo, umano e costruito attorno alla memoria e alla passione, non all'engagement a tutti i costi. L'ambizione è quasi poetica. "Lore è il nostro tentativo di ricostruire la Biblioteca di Alessandria per l'era dei fandom". Una dichiarazione forte, che posiziona il progetto non come un semplice tool, ma come un vero e proprio movimento culturale per un web più significativo. Un'AI per la gioia o per la pigrizia? Il progetto si inserisce nel filone della "Consumer AI", ma con un'accezione particolare: un'intelligenza artificiale pensata per la gioia. Tuttavia, è impossibile non porsi qualche domanda. Mentre Lore promette di facilitare l'esplorazione, non rischia di automatizzare proprio quella "caccia al tesoro" che rendeva speciale la ricerca? Ricerche recenti sollevano dubbi sull'impatto cognitivo di un'eccessiva dipendenza dall'AI. Uno studio del MIT, ad esempio, ha mostrato come l'uso di LLM riduca l'attività cerebrale degli utenti, con effetti negativi che persistono anche in compiti futuri. Altri esperti parlano di "debito cognitivo", soprattutto nei più giovani, quando si delega il pensiero critico alle macchine. La sfida per Lore sarà trovare un equilibrio: essere un potente strumento di scoperta senza trasformarsi in una scorciatoia che inibisce la curiosità. La stessa Naqvi sembra consapevole di questa linea sottile. Descrive Lore come uno spazio dove l'ossessione non è imbarazzante, ma sacra. Se riuscirà a mantenere questa promessa, potrebbe davvero dimostrare che l'AI non serve solo a fare acquisti o a riassumere email, ma anche a riscoprire il piacere di imparare. I primi passi e il futuro Nonostante la concorrenza di giganti come Reddit, Wikipedia o motori di ricerca AI come Perplexity, Lore ha già dimostrato di toccare un nervo scoperto. Un primo esperimento ha registrato oltre 1.000 accessi e quasi 24.000 ricerche, con un tempo di utilizzo complessivo di circa 200 ore. "Quel livello di coinvolgimento è pazzesco e dimostra la necessità di quello che stiamo costruendo", commenta Naqvi. Il finanziamento di 1,1 milioni di dollari, guidato da Village Global con la partecipazione di Precursor Ventures, servirà a espandere la base di utenti e continuare i test sul prodotto. Charles Hudson, managing partner di Precursor Ventures, è convinto del potenziale: "Lore sta costruendo il prodotto che i fandom stavano aspettando". Il lancio ufficiale è previsto per il prossimo anno, ma la discussione è già aperta. Riuscirà Lore a restaurare un po' di gioia in un internet sempre più caotico? O sarà l'ennesima, seppur affascinante, illusione tecnologica? Una cosa è certa: la sua missione di rendere sacra l'ossessione ha già catturato l'attenzione.