L'AI dà nuova vita al Mago di Oz: la magia dietro la Sphere di Las Vegas

Immaginate di rivedere un classico del cinema, ma non come l'avete mai visto prima. Non su un semplice schermo, ma su una superficie avvolgente che vi catapulta direttamente dentro la pellicola.

Immaginate di rivedere un classico del cinema, ma non come l'avete mai visto prima. Non su un semplice schermo, ma su una superficie avvolgente che vi catapulta direttamente dentro la pellicola. Questo è ciò che sta accadendo a Las Vegas, dove la gigantesca Sphere sta per ospitare proiezioni de “Il Mago di Oz”, rielaborato con l'aiuto dell'intelligenza artificiale. E non si tratta di una semplice proiezione ingrandita, bensì di una vera e propria resurrezione cinematografica.

Quando si parla di innovazione nel mondo dello spettacolo, la Sphere di Las Vegas si è già fatta un nome per le sue dimensioni e la sua tecnologia all'avanguardia. Ma ora, l'asticella si alza ancora. Il 28 agosto, il pubblico potrà assistere a ‘Il Mago di Oz’ su questo schermo LED avvolgente di oltre 160.000 piedi quadrati. La vera notizia, però, non è solo la dimensione, ma il processo che ha reso possibile questa esperienza.

Il Mago di Oz: un classico reinventato dall'AI

Il CEO di Sphere Entertainment, James Dolan, ha rivelato che un team di ben 2.000 persone è al lavoro per creare questa nuova esperienza. E al centro di questo sforzo c'è l'intelligenza artificiale. L'AI viene utilizzata non solo per aumentare la risoluzione del film esistente, rendendo ogni dettaglio incredibilmente nitido, ma anche per espandere le immagini ben oltre il frame originale di ciò che era stato girato. È un processo che suona quasi come magia.

Pensate a una scena iconica: un primo piano sgranato di Dorothy. Grazie all'AI, quel primo piano diventa riccamente dettagliato. Ma non finisce qui. Attraverso una tecnica chiamata 'outpainting', l'AI è in grado di ricreare e mostrare ciò che era fuori campo: il resto dello Spaventapasseri, la Strada di Mattoni Gialli che si estende all'infinito e persino le montagne di Oz che si stagliano all'orizzonte. È come se il mondo del film si espandesse all'improvviso, rivelando dettagli mai visti prima.

L'AI riscrive le performance?

In alcuni casi, l'espansione del frame ha significato qualcosa di ancora più audace: la creazione di nuove performance dagli attori esistenti. Questo solleva interrogativi affascinanti sulle potenzialità e, perché no, sulle implicazioni etiche dell'AI nel cinema. Quanto possiamo spingerci oltre nel manipolare e reinventare l'arte originale?

Nonostante questi cambiamenti radicali, Dolan ha tenuto a precisare un punto fondamentale: «Il nostro standard era non modificare affatto il film, ma cercare di portarti nel film, come se fossi nello studio quando è stato girato». L'obiettivo non è stravolgere l'opera, ma immergere lo spettatore in un modo che prima era impensabile, rispettando l'integrità artistica del capolavoro originale. Questa filosofia è cruciale perché, sebbene l'AI offra strumenti potentissimi, la visione artistica e il rispetto per il lavoro originale devono rimanere al centro.

Questa iniziativa, riportata da TechCrunch AI, è un esempio lampante di come l'intelligenza artificiale stia diventando uno strumento indispensabile non solo per la produzione di contenuti nuovi, ma anche per la rielaborazione e la valorizzazione di quelli esistenti. Non si tratta più solo di migliorare la qualità visiva, ma di espandere orizzonti narrativi e percettivi, offrendo al pubblico esperienze che superano i limiti della visione tradizionale.

In un futuro non troppo lontano, potremmo aspettarci che questa tecnologia diventi la norma per la conservazione e la riproposizione di archivi cinematografici e televisivi. L'AI potrebbe essere la chiave per rendere accessibili e coinvolgenti per le nuove generazioni opere che altrimenti rischierebbero di rimanere confinate in formati obsoleti. È un ponte tra passato e futuro, dove la tecnologia non sostituisce la creatività umana, ma la amplifica e la rende immortale.

La trasformazione de ‘Il Mago di Oz’ per la Sphere è molto più di un semplice evento cinematografico; è una dichiarazione sul futuro dell'intrattenimento. Mostra come l'AI, quando applicata con visione e rispetto per l'arte, possa non solo migliorare ciò che esiste, ma creare esperienze completamente nuove e coinvolgenti. Questo è solo l'inizio di un viaggio in cui i confini tra realtà e finzione si fondono, grazie al potere dell'intelligenza artificiale.