IA aziendale: il cimitero dei progetti pilota L'entusiasmo per l'intelligenza artificiale generativa è alle stelle, ma dietro le quinte delle aziende si nasconde una verità scomoda: la stragrande maggioranza dei progetti pilota è un buco nell'acqua. Un recente report del MIT ha messo nero su bianco un dato allarmante: il 95% delle iniziative di IA generativa non supera la fase sperimentale per arrivare in produzione. Un vero e proprio cimitero di buone intenzioni e investimenti sprecati. Il motivo? Le demo sono una cosa, la caotica realtà operativa un'altra. I modelli linguistici, lasciati a sé stessi, raggiungono un misero 35% di successo in scenari aziendali complessi, secondo gli studi interni di Salesforce. Dati sporchi, sistemi legacy che non comunicano tra loro e flussi di lavoro imprevedibili sono gli scogli contro cui si infrangono anche le tecnologie più promettenti. La risposta di Salesforce: un "simulatore di volo" per l'IA Di fronte a questo scenario, Salesforce ha deciso di cambiare le regole del gioco. Invece di lanciare agenti AI impreparati nel mondo reale, ha costruito quello che definisce un "simulatore di volo" per addestrarli. Come riporta VentureBeat, l'iniziativa si chiama CRMArena-Pro ed è, in sostanza, un gemello digitale delle operazioni aziendali. L'idea è tanto semplice quanto potente. "I piloti non imparano a volare durante una tempesta; si addestrano in simulatori che li preparano alle sfide più estreme", ha spiegato Silvio Savarese, Chief Scientist di Salesforce. Allo stesso modo, gli agenti AI vengono messi sotto stress in un ambiente controllato che riproduce fedelmente le complessità di un'azienda, prima ancora di interagire con un singolo cliente. Come funziona il test di stress per l'IA A differenza dei benchmark generici, CRMArena-Pro non testa l'IA su compiti astratti. La piattaforma valuta gli agenti su missioni concrete: gestire l'escalation di un ticket di assistenza, elaborare previsioni di vendita, risolvere un'interruzione nella catena di approvvigionamento. Il tutto utilizzando dati sintetici, ma estremamente realistici e validati da esperti del settore. "Se i dati sintetici non vengono generati con cura, possono portare a risultati fuorvianti o troppo ottimistici sulle reali performance di un agente", ha sottolineato Jason Wu, a capo del progetto. Per questo, il simulatore opera direttamente all'interno degli ambienti di produzione di Salesforce, garantendo un livello di fedeltà che i classici ambienti di test non possono offrire. Non solo simulazione: i criteri per un'IA pronta per il business Accanto al simulatore, Salesforce ha introdotto l'Agentic Benchmark for CRM, un sistema di valutazione basato su cinque metriche fondamentali per l'impresa: accuratezza, costo, velocità, fiducia e sicurezza, e sostenibilità ambientale. Quest'ultimo punto è particolarmente interessante: aiuta le aziende a scegliere il modello giusto per il compito giusto, evitando sprechi di risorse computazionali. L'obiettivo è dare ai leader IT uno strumento chiaro e basato sui dati per navigare nella giungla di nuovi modelli AI che vengono rilasciati quasi ogni giorno. Ma la tecnologia più sofisticata è inutile se poggia su fondamenta fragili. Per questo, il terzo pilastro della strategia di Salesforce è la pulizia dei dati, attraverso una funzione di "Account Matching" che usa l'IA per trovare e unificare record duplicati, riconoscendo che "Example Company, Inc." e "Example Co." sono la stessa entità. Una mossa necessaria in un contesto di rischi crescenti Questi annunci non arrivano a caso. Arrivano in un momento di crescente preoccupazione per la sicurezza, alimentata da un recente attacco che ha colpito centinaia di clienti di Salesforce. Gli hacker hanno sfruttato le vulnerabilità di un'integrazione di terze parti per rubare dati, evidenziando come la complessità degli ecosistemi AI possa aprire nuove falle. L'approccio di Salesforce, che punta a creare un'"Intelligenza Generale d'Impresa" (Enterprise General Intelligence), è un tentativo di passare da un'IA che stupisce nelle demo a un'IA che funziona in modo affidabile e consistente. La vera sfida non è più creare modelli potenti, ma renderli sicuri, efficienti e realmente integrati nei processi aziendali. Le nuove iniziative, che verranno presentate a Dreamforce, ci diranno se Salesforce ha davvero trovato la cura per il cimitero dei progetti pilota.