L'allarme di ENISA: un panorama cyber sempre più complesso L'Agenzia Europea per la Cybersecurity (ENISA) ha suonato un campanello d'allarme che risuona forte in tutto il continente. Il suo ultimo rapporto, il Threat Landscape 2025, disegna uno scenario preoccupante, dove le minacce informatiche non solo persistono, ma evolvono a una velocità vertiginosa. Dimenticate gli hacker solitari nel loro garage; oggi parliamo di organizzazioni criminali strutturate che sfruttano le tecnologie più avanzate. Il quadro dipinto dall'analisi, che copre il periodo tra luglio 2024 e giugno 2025, è chiaro: phishing e ransomware restano i protagonisti indiscussi del crimine informatico. Ma c'è un nuovo, inquietante attore sul palco: l'Intelligenza Artificiale. L'AI non è più solo uno strumento per la difesa, ma è diventata l'arma preferita per orchestrare attacchi sempre più sofisticati e difficili da intercettare. L'Intelligenza Artificiale come acceleratore di minacce Ma cosa significa, in concreto, un attacco basato su AI? Significa passare da una pesca a strascico a una caccia di precisione. Le email di phishing, ad esempio, non sono più quelle sgrammaticate e ingenue di un tempo. Grazie all'AI generativa, i criminali possono creare messaggi perfettamente personalizzati, in un linguaggio impeccabile e contestualizzato, rendendoli quasi indistinguibili da una comunicazione legittima. Pensate a un'email che sembra provenire dal vostro capo, con riferimenti a progetti reali e uno stile di scrittura identico al suo. O a una telefonata in cui la voce di un collega viene clonata per chiedervi dati sensibili. Non è fantascienza, è la realtà descritta da ENISA. L'AI viene usata per analizzare enormi quantità di dati e identificare le vulnerabilità specifiche di un'azienda o di un individuo, automatizzando attacchi che un tempo richiedevano ore di lavoro manuale. Anche il ransomware ha fatto un salto di qualità. Gli algoritmi di AI possono aiutare i malintenzionati a muoversi più velocemente all'interno delle reti violate, a identificare i dati più critici da criptare e a eludere i sistemi di sicurezza tradizionali. È una corsa agli armamenti tecnologica, e i "cattivi" stanno dimostrando di saper correre veloci. Settori nel mirino: PA e infrastrutture critiche Se pensate che il problema riguardi solo le grandi multinazionali, vi sbagliate. Il rapporto ENISA evidenzia come alcuni settori siano particolarmente vulnerabili e, di conseguenza, più bersagliati. In cima alla lista troviamo la Pubblica Amministrazione, seguita dai trasporti e dalle infrastrutture digitali. Non è una scelta casuale. Colpire un ente pubblico non significa solo rubare dati, ma paralizzare servizi essenziali per i cittadini. Un attacco ransomware a un ospedale può mettere a rischio vite umane, mentre un'intrusione nei sistemi di trasporto può generare il caos. Questi settori sono obiettivi appetibili perché un loro blocco ha un impatto mediatico ed economico enorme, aumentando la probabilità che il riscatto venga pagato. La crescente digitalizzazione di questi ambiti, spinta anche dai fondi del PNRR, se da un lato porta efficienza, dall'altro espande la superficie d'attacco. Senza adeguate contromisure e una solida cultura della sicurezza, l'innovazione rischia di trasformarsi in un tallone d'Achille. Cosa fare? La consapevolezza è la prima linea di difesa Di fronte a questo scenario, la rassegnazione non è un'opzione. ENISA non si limita a elencare le minacce, ma fornisce anche raccomandazioni precise. La parola d'ordine è una: cyber resilience. Non basta più costruire muri (firewall) sperando che reggano; bisogna essere pronti a reagire quando quei muri vengono inevitabilmente scavalcati. La formazione e la consapevolezza (la famosa *security awareness*) del personale diventano cruciali. Il fattore umano resta l'anello più debole della catena, ma anche il più importante. Un dipendente addestrato a riconoscere un tentativo di phishing è una difesa più efficace di molti software. Le aziende e gli enti pubblici devono investire in simulazioni, corsi e aggiornamenti costanti. La sfida è complessa, una partita a scacchi continua tra chi attacca e chi difende. L'intelligenza artificiale ha dato una nuova, potente regina ai giocatori in nero, ma sta a noi imparare a muovere i nostri pezzi con altrettanta astuzia e lungimiranza. La sicurezza non è più un costo, ma un investimento strategico per la sopravvivenza nel mondo digitale.