L'AI ha fame di energia: la risposta arriva dal nucleare?L'intelligenza artificiale sta crescendo a ritmi vertiginosi, ma con essa cresce anche il suo fabbisogno energetico. I data center, veri e propri cervelli dell'AI, consumano quantità colossali di elettricità. È in questo contesto che emerge una notizia che potrebbe cambiare le carte in tavola: Aalo Atomics, una startup nucleare, ha annunciato di aver raccolto ben 100 milioni di dollari in un round di finanziamento di Serie B. Il loro obiettivo? Costruire microreattori e data center fianco a fianco.Questa mossa non è isolata. Le startup nel settore nucleare stanno attirando l'attenzione – e soprattutto i capitali – di giganti del tech e investitori. L'idea di alimentare i data center direttamente con energia nucleare, pulita e costante, sta prendendo piede. Si tratta di un approccio che promette di risolvere uno dei nodi cruciali per lo sviluppo futuro dell'AI: la disponibilità di energia sufficiente e sostenibile.Aalo Atomics: un microreattore per il 2026Aalo Atomics non è una neofita qualunque. La startup, come riportato da TechCrunch AI, ha un legame quasi diretto con l'Idaho National Laboratory del Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti. Il CTO dell'azienda, Yasir Arafat, ha guidato in precedenza lo sviluppo del reattore modulare di piccole dimensioni (SMR) Marvel, un design open-source che ha ispirato il prototipo di Aalo. Il piano è ambizioso: accendere il primo reattore nell'estate del 2026, nel campus dell'Idaho National Laboratory.Se Aalo riuscirà a rispettare questa scadenza aggressiva, sarà un'impresa notevole in un settore noto per i suoi tempi lunghi e i ritardi. L'industria nucleare ha una storia di promesse non mantenute, ma le nuove tecnologie e un approccio più agile potrebbero invertire la tendenza. L'azienda punta sull'economia di scala, prevedendo di costruire migliaia di 'Aalo Pod', ognuno composto da cinque reattori Aalo-1, capaci di generare un totale di 50 megawatt di elettricità.Energia a basso costo per l'AI: una promessa da mantenereL'aspetto più interessante per il mondo dell'AI è la promessa di Aalo di fornire elettricità a un costo di tre centesimi per kilowattora. Un prezzo che, se mantenuto, renderebbe l'energia nucleare competitiva con le centrali a gas naturale e i parchi solari di nuova costruzione. Questa riduzione dei costi energetici potrebbe avere un impatto rivoluzionario sullo sviluppo e la diffusione dell'intelligenza artificiale, rendendo più accessibili le operazioni che richiedono un'enorme potenza di calcolo.Non è solo Aalo a muoversi in questa direzione. Anche Kairos, un'altra startup nucleare, ha recentemente annunciato un accordo con la Tennessee Valley Authority per la vendita di 50 megawatt di capacità dal suo impianto Hermes 2. E chi sarà il beneficiario finale di questa energia? Nientemeno che Google, che la utilizzerà per alimentare i suoi data center. Questo dimostra come i giganti del tech stiano attivamente cercando soluzioni energetiche innovative e sostenibili per sostenere la crescita esponenziale dell'AI.Oltre il marketing: la sinergia tra nucleare e data centerL'idea di costruire un data center sperimentale accanto al prototipo del reattore, come previsto da Aalo, potrebbe sembrare a prima vista una mossa di marketing. Tuttavia, il concetto di co-locazione di fonti energetiche e data center non è nuovo e ha una logica ben precisa. Ridurre la distanza tra la produzione e il consumo di energia minimizza le perdite di trasmissione e ottimizza l'efficienza. In un'era in cui ogni watt conta, soprattutto per le operazioni ad alta intensità energetica come quelle dell'AI, questa sinergia potrebbe rivelarsi cruciale.Il futuro dell'intelligenza artificiale è intrinsecamente legato alla disponibilità di energia. Le innovazioni nel campo dei microreattori nucleari e la crescente collaborazione tra startup nucleari e giganti del tech suggeriscono che siamo all'alba di una nuova era. Un'era in cui l'energia nucleare, con il suo potenziale di fornire elettricità costante, pulita e a basso costo, potrebbe diventare il pilastro su cui si fonderà la prossima generazione di intelligenza artificiale. Le sfide sono ancora molte, dai tempi di costruzione alla percezione pubblica, ma il cammino è tracciato e le prospettive sono entusiasmanti.