Obiettivi mancati, ma non è tempo di arrendersi Partiamo da un dato di fatto scomodo: il mondo non raggiungerà gli obiettivi di riduzione delle emissioni stabiliti dall'Accordo di Parigi del 2015. È facile puntare il dito contro politici e multinazionali, ma secondo Bill Gates il problema è più profondo. In un recente saggio per la MIT Technology Review, il fondatore di Microsoft va dritto al punto: non abbiamo ancora tutti gli strumenti tecnologici necessari e quelli che abbiamo sono spesso troppo costosi. Eppure, questa non è una ragione per essere pessimisti. Al contrario. Gates vede questo scenario come un motivo di ottimismo, perché "gli esseri umani sono molto bravi a inventare cose". L'innovazione ha già ridotto del 40% le previsioni globali sulle emissioni per il 2040. In altre parole, grazie alla nostra capacità di creare, siamo già su una traiettoria migliore di quanto pensiamo, anche se non facessimo nient'altro. Il concetto chiave: il "Green Premium" Per capire dove concentrare gli sforzi, Gates utilizza un metro di misura da lui chiamato "Green Premium". Di cosa si tratta? È semplicemente la differenza di costo tra un'azione compiuta in modo pulito e la stessa azione fatta con metodi convenzionali che producono emissioni. Un concetto tanto semplice quanto potente per orientare gli investimenti e l'innovazione. Facciamo un esempio concreto. Il carburante sostenibile per l'aviazione (SAF) oggi costa più del doppio rispetto al cherosene tradizionale. Il suo Green Premium è quindi superiore al 100%. Al contrario, l'energia solare ed eolica in molte parti del mondo sono diventate più economiche delle fonti fossili, presentando un "Green Premium negativo". Questo spiega la loro rapida diffusione. Ma il premium non è solo una questione di soldi. Gates sottolinea che le alternative pulite devono essere anche altrettanto pratiche. Molte più persone acquisteranno veicoli elettrici solo quando potranno ricaricarli nello stesso tempo necessario per fare un pieno di benzina. La sfida, quindi, è duplice: abbattere i costi e migliorare la praticità. Una chiamata all'azione per innovatori e investitori L'analisi di Gates non si ferma alla teoria, ma diventa una vera e propria roadmap. Se il Green Premium è alto, come nel caso dei carburanti per aerei o della produzione di acciaio e cemento, è lì che servono innovatori e investitori coraggiosi. Se invece è basso o negativo, dobbiamo rimuovere le barriere (regolamentari, logistiche) che ne impediscono la diffusione su scala globale. Il suo consiglio a ogni azienda del settore è diretto: "Se la vostra tecnologia può essere abbastanza competitiva da eliminare almeno l'1% delle emissioni globali all'anno – ovvero 0,5 gigatonnellate – siete sulla strada giusta". Un obiettivo ambizioso che spinge a pensare in grande, superando le soluzioni di nicchia per puntare a un impatto sistemico. Questa trasformazione, secondo Gates, non riguarda solo il bene pubblico. Le tecnologie climatiche sono destinate a rimodellare l'intera economia mondiale. I paesi che vinceranno la corsa allo sviluppo di queste innovazioni si assicureranno posti di lavoro, un enorme potere economico per i decenni a venire e una maggiore indipendenza energetica. Un futuro alimentato da idee, non solo da combustibili L'appello di Gates si estende a tutti. Ai politici, perché proteggano i finanziamenti per la ricerca e le policy che aiutano le idee a diventare realtà. Ai giovani scienziati e imprenditori, perché vedano in questa sfida un'enorme opportunità per avere un impatto sul benessere dell'umanità. Agli investitori, perché considerino il climate-tech come "il più grande settore in crescita del 21° secolo". Se faremo le cose per bene, sostiene Gates, il prossimo decennio sarà diverso. Leggeremo meno notizie su obiettivi mancati e più storie di scoperte rivoluzionarie: jet passeggeri alimentati da carburanti puliti, quartieri costruiti con acciaio a zero emissioni, centrali a fusione che forniscono energia pulita e inesauribile. Non si tratta solo di salvare il pianeta, ma di costruire un'economia in cui tutti possano prosperare, garantendo energia accessibile e affidabile a centinaia di milioni di persone, soprattutto nei paesi a basso reddito. La sfida climatica rimane immensa, ma la visione di Gates offre una prospettiva potente: la nostra migliore risorsa non è sotto terra, ma dentro le nostre teste. È l'ingegno umano, la nostra capacità di risolvere problemi apparentemente insormontabili, la vera arma segreta che abbiamo a disposizione.